Per il suo
ottantesimo compleanno, Silvio Berlusconi ha deciso di rilasciarci
un’intervista in esclusiva!
Silvio Berlusconi mentre sfoggia la sua tipica e raffinata ironia british. |
Il
maggiordomo di Arcore mi accompagna verso lo studio del Cavaliere – come lo
chiamano ancora qui –, lungo un corridoio le cui pareti sono tappezzate di
opere d’arte a manifesto del buongusto del mio ospite: locandine giganti dei
film di Tinto Brass, un piedistallo con un fallo ligneo e uno strano
salvadanaio a forma di torre.
Entro nello
studio. Berlusconi mi attende sorridente.
«Entri pure,
prego! È un po’ in anticipo!», mi dice senza muovere un singolo muscolo
facciale.
Guardo
meglio: dietro di lui c’è un uomo – probabilmente un chirurgo estetico – che
gli tira la faccia generando quel ghigno innaturale. Continua a
parlare. Ho finalmente la prova che conferma ciò che tutti sospettavamo:
Berlusconi è un ventriloquo. La domanda mi sorge spontanea:
«Ma ora chi
è a muovere e dare la voce ad Alfano?».
La mia
battuta lo fa ridere. O almeno mi piace illudermi che sia così.
«Prima di
iniziare l’intervista, avrei una curiosità…».
«Guardi, la
nuova azienda che ho avviato è perfettamente in regola, non c’è neanche un
minimo dubbio di evasione fiscale, e non le dirò nient’altro senza il mio
avvocato!».
«In realtà,
volevo chiederle di quello strano salvadanaio a forma di torre».
«Ah,
quello!», sospira. «Non è un salvadanaio. È il vibratore che usava la mia ex
moglie, Veronica Lario, nel periodo poco prima del divorzio!».
«Ma perché
ha una fessura per inserire monete?».
«Eh, eh...
Veronica riesce ad eccitarsi solo con cose piene di soldi».
Mi rendo
conto che è il momento di iniziare l’intervista.
Come nasce la sua passione per la
politica?
Ho sempre ritenuto la politica
fondamentale nella vita di ogni individuo. La partecipazione democratica alla
vita del proprio Paese, l’idea che ogni singolo cittadino possa avere voce in
capitolo nella gestione del proprio Stato… Così decisi di iscrivermi alla P2.
No, aspetti… Qual era la domanda?
Passiamo oltre. Lei si è più volte
definito un salvatore della patria, dicendo di aver salvato la democrazia
italiana e le istituzioni liberali. Ovviamente erano dichiarazioni
enfaticamente propagandistiche.
Assolutamente no. I libri di storia
mi ricorderanno per aver salvato la democrazia italiana dal golpe comunista
messo in atto dal democristiano Romano Prodi.
Appunto... Secondo alcune voci, a lei,
in fondo in fondo, Matteo Renzi non dispiace.
Quell’uomo è un incubo per me. Ha
presente “Il ritratto di Dorian Gray”? Lui è un mio ritratto al contrario: mi
succhia idee e energie, mentre io divento sempre più vecchio.
Sì, però alla fine del romanzo di
Wilde…
Non mi spoileri il finale: sono
appena arrivato a metà.
Lei ha avuto spesso a che fare con la
giustizia.
Lungo la strada della mia vita, ho
spesso incrociato la legge. Ma poi svoltavo sempre nella direzione opposta. Le
baby-squillo erano sempre sull’altro marciapiede.
Quali sono i progetti che ha in mente
per il suo futuro?
Lei mi chiede del futuro… Mi guardi:
sono un ottantenne, con i capelli sintetici, la faccia tirata, un cuore non del
tutto mio… Cosa posso fare in queste condizioni? Solo un'escort a notte... e nient’altro.
A proposito della sua operazione al
cuore [gli è stata impiantata la valvola aortica di un maiale, NdR]: dopo
l’intervento si è sentito cambiato? Nella sua personalità, nella sua
sensibilità…
Sì, ora mi sento sempre in colpa dopo
aver toccato il culo ad una ragazza. Poi, però, grugnisco come facevo prima e
mi passa tutto.
Qual è il suo rapporto con la
religione?
Be’, il fatto che milioni di persone,
da due millenni, siano disposti a pregare, a morire e addirittura a cambiare
schieramento per me mi ha sempre riempito di gioia.
Come imprenditore e politico di successo, quale ritiene siano stati i principali ostacoli alla sua affermazione?
L'Italia ha per anni incarnato un modello politico-economico pseudo-comunista, nel quale l'imprenditoria era osteggiata da regolamentazioni assurde: tutele ai lavoratori, l'obbligo di dover pagare le tasse e altre assurdità simili. Anche e soprattutto per questo scesi in campo: nessun imprenditore avrebbe più dovuto soffrire per i capricci dei propri lavoratori, come ferie, maternità e malattie. Nessun imprenditore avrebbe più dovuto soffrire in quello che era un vero e proprio inferno fiscale. Io preferisco il paradiso. Avevo tracciato questa linea. Linea che ora è stata riconosciuta vincente anche dai miei storici oppositori, dato che Matteo Renzi sta praticamente attuando... No, aspetti... Questo non posso dirlo.
Ma prima di entrare in politica e avviare la sua "rivoluzione liberale", come ha fatto ad arginare questi ostacoli ed essere un imprenditore di successo?
Ho affrontato e superato queste sciagure anche grazie al sostegno di grandissimi amici che non potrò mai ringraziare abbastanza. O meglio, che non ho fatto in tempo a ringraziare: uno dei miei più grandi rimpianti è non esser riuscito a depenalizzare l'associazione a delinquere.
Ma prima di entrare in politica e avviare la sua "rivoluzione liberale", come ha fatto ad arginare questi ostacoli ed essere un imprenditore di successo?
Ho affrontato e superato queste sciagure anche grazie al sostegno di grandissimi amici che non potrò mai ringraziare abbastanza. O meglio, che non ho fatto in tempo a ringraziare: uno dei miei più grandi rimpianti è non esser riuscito a depenalizzare l'associazione a delinquere.
Nell’augurarle un felice compleanno e
nel ringraziarla per aver deciso di rilasciarci questa intervista in esclusiva,
le chiedo un suggerimento per tutti i giovani che aspirano ad una vita di
successo come la sua.
La questione è complicata,
oggigiorno. Ai ragazzi dico di impegnarsi, di andare controcorrente e, se
convinti di un’idea di proseguire con testardaggine, circondandosi di persone
motivate almeno quanto loro, e di osare, osare, osare. Alle ragazze dico che,
purtroppo, per loro la situazione è ben più dura, dato che continueranno ancora
per molto tempo ad essere vittime di discriminazioni e di pregiudizi, e che,
per superarli, dovranno usare tutta la loro forza, senza mai arrendersi, ben più
dei loro coetanei maschi perché purtroppo la società è ancora profondamente
maschilista. Alle belle ragazze dico, invece, che per loro le cose sono molto
più semplici: il mio numero è sempre 3**-***-****.